lunedì 26 febbraio 2018

Sputa tre volte

Dopo qualche tempo dalla precedente (“Se ti chiami Mohamed” di cui vi avevo parlato qui mesi fa) ecco una nuova graphic novel.
Definito praticamente ovunque sulla rete un capolavoro ed una delle migliori graphic novel del 2016, siamo davvero in presenza di un romanzo illustrato capace di narrarci una storia, suddivisa in capitoli, come farebbe un testo composto da sole parole. La narrazione qui però è arricchita da splendide tavole in bianco e nero, ritratti vividi e sguardi intensi, paesaggi di provincia in cui tutti ci siamo immersi almeno qualche volta nella vita.




Titolo: Sputa tre volte
Autore: Davide Reviati
Anno della prima edizione: 2016
Casa editrice: Coconino Press
Pagine: 562

La provincia rappresentata qui è quella emiliano-romagnola, in cui vivono Guido ed i suoi amici, Katango e Grisù. Frequentano tutti e tre un istituto tecnico industriale con profitti scarsi, assenze troppo frequenti e bocciature ripetute; la scuola pare essere il loro unico legame con la città vicina, il resto della loro esistenza si svolge più che altro tra boschi e campagne. Fianco a fianco con il paesino provinciale dove vivono i ragazzi ci sono gli Stančič, una famiglia allargata di slavi, gli zingari alle vite dei quali si intrecciano quelle degli autoctoni soprattutto nei bar. Questa sorta di tribù è tutta al maschile, se non per un’anziana matriarca che compare sporadicamente alla messa della domenica e Loretta, unica giovane donna.


Loretta è strana, potremmo dire, incomprensibile ed incompresa, presenza costante nelle vite dei ragazzi a cui offre prestazioni sessuali o chiede che le sia offerta la bottiglia di alcolici per berne un sorso. Loretta ha comportamenti istintivi, imprevedibili, spesso anche osceni; sin da bambina sa sparire per mesi interi ed anni più tardi, durante una di queste sparizioni, viene ritrovata proprio da uno degli amici di Guido, svenuta in un bosco, con un neonato sotto la gonna, appena partorito.
La vita in questa piccola comunità di provincia segue il corso del tempo; Guido ripete due volte lo stesso anno di scuola, agli Stančič vengono assegnati dal Comune alloggi popolari in città dove si trasferiscono, ad eccezione di un anziano che continuerà a vagare nei boschi circostanti. Per Loretta immaginiamo diversi futuri possibili, più o meno rosei, ma a dire la verità non sapremo mai quale sia stato davvero il suo destino.
Oltre al corso della storia odierna, Reviati ripercorre la storia dei popoli rom e sinti attraverso la narrazione del loro sterminio nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale: vittime dimenticate, raramente commemorate come capita anche a disabili ed omosessuali, è un capitolo della Storia mondiale che non ho mai studiato sui libri di scuola ed ho incontrato solo marginalmente nelle mie letture. È stata una piacevole sorpresa trovare tra queste pagine più informazioni a riguardo.


In quest’opera viene lasciato al lettore un largo margine di interpretazione, specialmente quando compaiono tra le pagine immagini oniriche, sorta di visioni inspiegabili di umani a cavallo di grandi felini, immersi in un liquido che li circonda.
Si tratta di una sorta di romanzo di formazione dei protagonisti, da un lato, ma d’altra parte è davvero un romanzo-fiume come ho letto su qualche giornale, e ci racconta pagina dopo pagina una storia alla quale possiamo alla fine attribuire il significato che preferiamo dopo aver trascorso tanto tempo in compagnia dei giovani personaggi. Per quanto mi riguarda l’ho apprezzato molto, sia dal punto di vista della scelta dei testi sia da quello delle illustrazioni. L’unica difficoltà che ho incontrato sta nella lunghezza del testo, forse la prima graphic novel così ricca di pagine che abbia affrontato: ma è solo questione di allenamento, ne sono sicura!

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